Nell’articolo pubblicato nello scorso mese di aprile è stato ampiamente dimostrato che il progetto “Lavori di miglioramento della funzionalità idraulica del canale scolmatore n.1…”, presentato dal Consorzio di Bonifica della Basilicata e finanziato con fondi PNRR per un totale di 8.357.177,35 €, presenta vistose anomalie. Si richiamano in maniera sintetica, di seguito, le più evidenti.



- Tra gli elaborati l’Ente proponente dichiara che “gli interventi di progetto non interessano in alcun modo le aree SIC e ZPS della Basilicata”, eppure basta dare un’occhiata veloce alle foto per rendersi conto subito che, eccetto il tratto del canale a monte della ferrovia, tutti i canali oggetto di interventi rientrano all’interno della della ZPS/ZSC Bosco Pantano di Policoro e Costa Ionica Foce Sinni. Inoltre, gli interventi interessano, ovviamente, anche la Riserva Regionale Naturale Orientata. Pertanto, perché negare di trovarsi all’interno di un sito Rete Natura 2000? Forse per evitare la VIncA?
- Non appare, infatti, la Valutazione di Incidenza Ambientale negli allegati del progetto completo e viene anche esclusa la VIA (Valutazione di Impatto Ambientale).
- Contrasto con le Misure di Tutela e di Conservazione. L’artificializzazione degli alvei e, in questo caso, delle sponde è vietato da questa normativa eppure il progetto prevede il rivestimento dei canali con lastre in calcestruzzo e posa in armatura. Il tutto dovrebbe essere preceduto dalla “pulizia” dei canali; questi lavori vengono da decenni effettuati dal Consorzio in piena violazione di tutte le normative che insistono sull’area protetta, nonostante esposti e denunce da diverse associazioni.
- Dalla fine del secolo scorso il Bosco sta regredendo ed è ormai ridotto al lumicino per diverse cause fra cui la mancanza di acqua in falda. Per ammissione dello stesso proponente i lavori causeranno, sia per le acque superficiali che per le acque sotterranee, un’alterazione dell’equilibrio idrologico dell’area e un’alterazione della qualità fisico-chimica-biologica. L’acqua in falda potrebbe diminuire ulteriormente e la desertificazione dell’area potrebbe procedere ad un ritmo ancora più veloce. L’Ente ammette anche altri possibili danni per il sito: probabilità di immissione di sostanze inquinanti nell’ambiente, sottrazione e alterazione della vegetazione e degli habitat faunistici, rischio per la fauna di restare vittima del traffico dovuto ai mezzi per il trasporto del materiale e disturbo arrecato alla stessa in fase di riproduzione.
- Il Regolamento UE 241/2021 prevede che possano essere finanziati, nell’ambito del PNRR, solo quei progetti che rispettino il criterio inderogabile del DNSH “Do no significat harm” ovvero non arrecare danno significativo agli obiettivi ambientali. Il finanziamento comunitario è subordinato al rispetto di tale principio. Le irregolarità e le enormi ricadute negative che avrebbe sul Bosco, fanno si che il progetto sia in pieno conflitto con il principio inderogabile a cui il finanziamento è sottoposto.
Le associazioni GLC Lipu Area delle Gravine e Cova Contro da subito, in un comunicato stampa, hanno esposto le loro preoccupazioni in merito a questo progetto e hanno segnalato le ripercussioni negative che avrebbe sul Bosco Pantano. Nello stesso mese, via pec, venivano informate di tutto questo tutti gli Enti e le Autorità interessate ma, ad oggi, nessuna risposta è pervenuta.
Il 29 aprile è stato convocato, dal Comune di Policoro, il 5° incontro della Rete istituzionale sul Bosco Pantano, avente come primo punto all’ordine del giorno proprio questo progetto del Consorzio di Bonifica, della cui approvazione si sarebbe chiesto conto alla Regione. Purtroppo, sottraendosi alle proprie responsabilità ed evitando di dar conto delle proprie azioni, Regione Basilicata, Consorzio di Bonifica e Provincia di Matera hanno disertato l’incontro.
Un progetto di questo tipo non sarebbe mai dovuto essere stato approvato e le irregolarità segnalate mai ignorate!
Nonostante ciò, in questi giorni è stato apposto in via Giumenteria il cartello del cantiere, preludio all’inizio dei lavori.
L’assenza e il silenzio degli Enti e delle Autorità sulle problematiche del Bosco Pantano diventa sempre più preoccupante, mentre progetti di questo tipo vengono avvallati in un’area dove troppi interessi si sovrappongono a scapito sempre e solo del biotopo.

Grazie per il grande lavoro di pubblica utilità